Quante volte avreste voluto fotografare una cascata con il classico effetto dell’acqua bianca e fluida nel perfetto stile dei poster Anni Settanta e non ci siete riusciti?
Bene, in questa pagina vi spiegherò come fare.
Se, però, usate lo smartphone per fare fotografie vi dico subito che difficilmente ci riuscirete.
E qui bisogna aprire una doverosa parentesi: gli smartphone fanno delle belle foto? Si possono usare gli smartphone per fare foto professionali?
Molti fotografi esperti vi diranno di no e, in parte, sono d’accordo. Del resto, come diceva un noto fotografo, i telefoni servono per telefonare, per fare le foto occorre la macchina fotografica.
È pur vero che gli attuali smartphone in commercio possiedono delle fotocamere integrate che consentono di utilizzare varie funzioni e che la risoluzione delle foto, ormai, è la stessa delle macchine fotografiche professionali, tuttavia ci sono cose che con lo smartphone non potrete mai fare.
Per questo, se volete fare i fotografi ad un certo livello, dovrete munirvi di un’attrezzatura minima: la spesa iniziale vale il risultato.
Non farò certo pubblicità a questa o quella marca, ma vi dirò semplicemente che una buona fotocamera deve essere reflex o mirrorless.
In entrambi i casi si va dai 200 euro fino a macchine che costano decine di migliaia di euro; per iniziare non è necessario avere grandi pretese e magari si può comprare un buon usato.
Poi ci vogliono gli obiettivi: normalmente il primo è in dotazione e di solito è uno zoom 18-50 mm che è molto versatile; per i ritratti, per fotografare animali o soggetti distanti sarà però necessario integrare la dotazione con un teleobiettivo (ad es. 70-210 mm) oppure sostituire l’originale con un obiettivo di ampia gamma (ad es. 18-200 mm).
Qual è il primo vantaggio di una macchina fotografica rispetto allo smartphone?
Che decidete voi come fare la foto.
Gli smartphone, infatti, fotografano in automatico, quindi il dispositivo decide automaticamente come fare la foto scegliendo la combinazione che ritiene più appropriata.
Ora va detto che se comprate una reflex o una mirrorless e la utilizzate solo in posizione AUTO (cioè in automatico) potete evitare di acquistarla perché il risultato sarà più o meno simile a una foto fatta con un buon smartphone.
Eccovi un esempio:
Come vedete, non c’è una grande differenza e in entrambi i casi la macchina fotografica ha scelto la combinazione giusta di luce dando alla cascata un effetto che non è ancora quello dell’acqua bianca e fluida che dicevamo all’inizio.
Con la reflex o la mirrorless possiamo cambiare le impostazioni scegliendo la combinazione in base all’effetto che vogliamo ottenere.
Combinazione di che cosa?
Allora, prima di vedere come fotografare una cascata, occorre sapere che il risultato di una fotografia è condizionato da tre fattori:
la sensibilità: una volta era la sensibilità del rullino alla luce (ora del sensore), si misura in ISO (un tempo ASA) e più è bassa più necessita di luce naturale; salendo consente di effettuare fotografie non mosse anche in condizione di luce precaria; questa funzione è ancora presente nelle reflex e normalmente va dai 200 ai 12800 ISO. Per fotografare una cascata (dal momento che si suppone sia giorno) andrà benissimo la sensibilità più bassa (nel nostro caso, che vedremo poi, è di 200 ISO).
Se volete approfondire l’argomento vi consiglio il sito del fotografo Sergio Cortinovis a questo link.
il diaframma: altro strumento di regolazione della luce, consente di aprire o chiudere l’obiettivo in modo che entri più o meno luce; più il valore (f) è alto meno luce entrerà attraverso l’obiettivo; la gamma va generalmente da f/1,4 a f/22.
Il diaframma determina inoltre la profondità di campo; per approfondimenti vi consiglio il sito “reflex-mania” a questo link.
il tempo di esposizione: è il tempo in cui l’otturatore della macchina fotografica rimane aperto catturando l’immagine; si esprime in numero e frazione e può variare da qualche secondo sino a 1/8000 di secondo; un tempo lungo di esposizione (da qualche secondo fino a 1/30) cattura più movimento (quindi i movimenti diventano strisce, come ad esempio quelli dei fari delle auto nei passaggi notturni) mentre un tempo veloce cattura l’immagine fermando il movimento (si usa ad esempio nello sport o per fotografare animali).
Le cosiddette foto mosse sono spesso dovute all’uso di un tempo lungo causato da mancanza di luce: in questi casi è sempre meglio usare un cavalletto o un punto di appoggio per la macchina fotografica.
E ora veniamo al sodo.
Sulla base della combinazione dei tre parametri di cui sopra (ma soprattutto di apertura di diaframma/tempo di esposizione) otterremo foto con effetti differenti.
Quando dicevo che è inutile utilizzare una buona fotocamera in posizione AUTO, volevo proprio arrivare qui: siete voi che, sulla base di quello che volete ottenere, sceglierete se impostare come fondamentale l’apertura del diaframma oppure il tempo di esposizione.
In questo caso parleremo di:
priorità di diaframma se vorremo scegliere l’apertura del diaframma e far regolare dalla macchina i tempi in modo subordinato all’apertura;
priorità di tempo se vorremo scegliere il tempo di apertura dell’otturatore e far regolare dalla macchina l’apertura del diaframma in modo subordinato al tempo di esposizione;
le macchine reflex e mirrorless, nella ghiera, hanno tutte la possibilità di scegliere se fotografare con priorità di diaframma (solitamente AV) o priorità di tempo (solitamente TV).
Per fotografare una cascata sceglieremo la priorità di tempo.
A proposito di priorità di tempo, se volete approfondire vi consiglio di nuovo il sito “reflex-mania” a questo link nel quale, tra l’altro, si spiega come fotografare una cascata 🙂
Quindi, per fotografare una cascata ed avere l’effetto dell’acqua fluida e bianca, impostate la fotocamera nella funzione priorità di tempi (TV) e con l’apposito comando (ogni macchina ha il suo) scegliete un tempo lungo: io consiglio 1/15 se non 1/8.
Il diaframma sarà regolato automaticamente dalla macchina.
Attenzione! Come detto prima, con i tempi lunghi c’è il rischio che la foto risulti mossa, per cui se non avete il polso fermo vi consiglio di usare il treppiede o appoggiare la macchina.
Il risultato sarà più o meno questo:
Un momento, un momento! A qualcuno non piacciono affatto le cascate con questo effetto? Anzi, addirittura vorrebbe l’effetto contrario, con l’acqua frammentata che sembra spaccarsi sulle rocce?
Nessun problema, basta scegliere un tempo velocissimo di esposizione (ad esempio 1/1600 o 1/3200) e l’effetto sarà questo: